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Bonus ristrutturazione 50: cos’è e come funziona

Bonus ristrutturazione 50: cos’è, come funziona, quali sono gli adempimenti, quali i beneficiari, quali le categorie catastali ammesse e quando scade.

Il bonus ristrutturazione è una detrazione (art. 16-bis del TUIR dpr 917/86) che permette ai contribuenti di ottenere una detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per varie tipologie di intervento, in particolare quelle che riguardano la manutenzione/ristrutturazione degli immobili abitativi.

 

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Come funziona il bonus ristrutturazione 50?

Il bonus ristrutturazione è una detrazione fiscale al 50% per le spese sostenute per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali

Ecco le caratteristiche principali:

  • importo di spesa massimo: 96.000 euro per unità immobiliare
  • detrazione del 50% della spesa sostenuta
  • 10 detrazioni annuali di pari importo
  • scadenza al 31 dicembre 2024.

E’ possibile ricorrere anche alla cessione del credito o allo sconto in fattura.

Il bonus può essere richiesto sia per prima che per seconda casa, indistintamente.

Adempimenti: come ottenere il bonus ristrutturazione 2022?

Il primo adempimento necessario per richiedere la detrazione del bonus ristrutturazione 50% è la presentazione della pratica edilizia (CILA, SCIA, Permesso di costruire) al SUE, a firma di tecnico abilitato prima dell’inizio dei lavori.

Altro adempimento di fondamentale importanza è che i pagamenti siano effettuati tramite specifico bonifico bancario (parlante), da conservare così come fatture e ricevute delle spese effettuate per i lavori di ristrutturazione.

Ecco la documentazione necessaria:

  • Abilitazioni amministrative richieste dalla vigente normativa edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare o, qualora non siano obbligatorie, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
  • Per gli immobili non ancora censiti, domanda di accatastamento;
  • Ricevute di pagamento dell’IMU, se dovuta;
  • Delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
  • In caso di lavori effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi, dichiarazione del possessore di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • Notifica preliminare riportante la data di inizio lavori all’ASL, ove obbligatoria;
  • Fatture e ricevute fiscali comprovanti le spese sostenute;
  • Bonifici parlanti;
  • Asseverazione congruità della spesa (spese superiori a euro 10.000);
  • Visto di conformità.

Anche per i lavori che rientrano nel bonus ristrutturazione, vi sono alcuni interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabile (sintetizzati in questa tabella) soggetti all’obbligo della comunicazione all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Tutti i documenti devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione. La documentazione raccolta, comprese le asseverazioni a firma del tecnico incaricato, andrà poi consegnata al proprio consulente fiscale/CAF entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Quali spese rientrano nel Bonus ristrutturazione?

Sono agevolate con detrazione fiscale del 50% le spese sostenute per eseguire le seguenti tipologie di lavori:

  • manutenzione straordinaria; restauro e risanamento conservativo; ristrutturazione edilizia
  • ricostruzione o ripristino di immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi
  • eliminazione delle barriere architettoniche e realizzazione di ogni strumento che sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con disabilità gravi
  • misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi
  • cablatura degli edifici e contenimento dell’inquinamento acustico
  • conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia
  • adozione di misure antisismiche, con particolare riguardo all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica
  • bonifica dall’amianto ed esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici.

Inoltre rientrano nelle spese soggette a detrazione anche quelle per:

  • progettazione e altre prestazioni professionali connesse
  • prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento
  • effettuazione di perizie e sopralluoghi
  • messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/08 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71)
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti
  • acquisto dei materiali
  • IVA, imposta di bollo e diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni di inizio lavori
  • oneri di urbanizzazione
  • eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione dei lavori e agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto 41/98).

Bonus ristrutturazione: chi sono i beneficiari?

Il bonus ristrutturazioni 2022 può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o meno in Italia.

Non solo il proprietario dell’immobile, dunque, ma anche a tutte le persone che possono essere titolari del diritto di godimento nei confronti di quell’immobile (es. familiare convivente, coniuge separato, ecc..), l’inquilino, il comodatario.

In particolare hanno diritto al bonus ristrutturazione:

  • proprietario o il nudo proprietario
  • titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
  • inquilino o il comodatario
  • soci di cooperative divise e indivise
  • i soci delle società semplici
  • gli imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, hanno diritto alla detrazione anche:

  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile
  • coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
  • convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali le detrazioni spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà.

Come detto, il bonus può essere richiesto sia per prima che per seconda casa, indistintamente.

Quali categorie catastali sono ammesse al bonus ristrutturazione?

Requisito fondamentale per agevolare le spese di ristrutturazione della casa è che l’edificio risulti esistente.

Il bonus ristrutturazione è perciò ammesso per tutti gli interventi di ristrutturazione sulle unità immobiliari residenziali. Quindi tutte le categorie catastali che vanno dall’A1 alla A11, escluso A10.

Sono esclusi dal bonus tutti gli immobili a destinazione catastale di uffici, negozi, laboratori, industrie, ecc.

Il Bonus ristrutturazione è accessibile anche per gli immobili di categorie fittizie che vengono frazionati e trasformati a fine lavori in più di una abitazione (AdE interpello numero 241 del 13 aprile 2021).

Quando scade il bonus 50 Ristrutturazione?

Come detto la legge di Bilancio 2022 ha prorogato il Bonus ristrutturazione 50% fino al 2024.

Quindi anche nel 2022 (e fino al 31 dicembre 2024), per la detrazione Irpef per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (di cui all’articolo 16-bis del TUIR) è confermata l’aliquota potenziata al 50% (anziché al 36%), con limite di spesa a 96.000 euro (anziché 48.000 euro).

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